Vai al contenuto della pagina.
Regione Piemonte
Accedi all'area personale
Comune di Mezzenile
Seguici su
Cerca
Nascondi la navigazione
Comune di Mezzenile
Amministrazione
Novità
Servizi
Vivere Mezzenile
Tempo libero
Trasparenza amministrativa
Tutti gli argomenti...
Seguici su
Nascondi la navigazione
Nome del Comune
Amministrazione
Novità
Servizi
Vivere Mezzenile
Tempo libero
Trasparenza amministrativa
Tutti gli argomenti...
Home
/
Vivere Mezzenile
/
Luoghi
/
Architettura Militare e fortificata
/
Castello dei Conti Francesetti
Castello dei Conti Francesetti
Il complesso architettonico è formato da diversi e distinti edifici che svolgevano oltre alla funzione residenziale anche quella legata all’attività economica e sociale della famiglia dei Conti Francesetti.
Condividi
Facebook
Twitter
Linkedin
Whatsapp
Telegram
Vedi azioni
Scarica
Stampa
Invia
Argomenti
Descrizione
Il Borgo si sviluppa intorno al “Castello” così chiamato anche se per la verità non di vero e proprio castello si tratta, ma piuttosto di una pregevole palazzina seicentesca, arricchita tra la fine del 700 e gli inizi dell’800 di quattro caratteristiche torri quadrate, che ne delimitano il perimetro esterno. Infelici rimaneggiamenti apportati anni fa, (posa di strutture in vetro-alluminio e tamponatura di alcuni archi a tutto sesto), hanno prodotto in alcune parti dell’edificio evidenti inestetismi, eliminabili fortunatamente, con semplici opere di smantellamento.
Piacevole alla vista e ricco di storia, proprio in questo loro “castello” i citati Conti Francesetti stabilirono, oltre alla dimora abituale, anche il centro dei loro affari, legati al possesso delle miniere di ferro del vicino monte Calcante; miniere che per lunghi decenni fornirono la materia prima per la produzione artigianale dei ricercati e originali chiodi a petalo, qui chiamati “broche” nel classico dialetto franco-provenzale tuttora diffusamente parlato.
La storia di Mezzenile, che per secoli fondò la propria economia su questa attività, è dunque legata in modo indissolubile alla presenza dei Francesetti.
L’effetto delle loro iniziative, si tradusse in condizioni di discreto benessere all’interno di una realtà fino ad allora caratterizzata dalla miseria e dalla arretratezza : il numero di mezzenilesi occupati in questa attività, raggiunse il culmine nella seconda metà dell’Ottocento con ben 500 unità attive : un quarto dell’ intera popolazione!
Dalle fucine uscivano ogni giorno quantità enormi di chiodi destinati agli usi più svariati, forgiati a mano da artigiani abilissimi ; piccoli capolavori che ancora oggi fanno bella mostra sui portali di palazzi e chiese di tutta Italia.
A testimoniare l’importanza che questa fiorente industria ebbe per l’economia locale, basterà osservare lo stemma comunale che riproduce proprio i famosi chiodi fucinati.
Ma i Francesetti, furono anche proprietari di boschi, pascoli e malghe di alta montagna, cosicché attorno al “castello” sorse un vero e proprio borgo rurale per il ricovero delle mandrie, che in inverno venivano ricondotte in paese.
Tuttavia, lo status nobiliare, e le relazioni sociali ad esso strettamente connesse, imponeva ai Francesetti una dimora, se non regale quantomeno “di rango” Il borgo fu quindi via via ampliato e abbellito per meglio rispondere a questa non trascurabile esigenza; sorsero così le scuderie dei cavalli, i ricoveri per le carrozze, e la foresteria che ancora oggi si può ammirare sul lato nord est del complesso.
In tale contesto, non poteva ovviamente mancare un luogo adeguato per la pratica religiosa, altro aspetto essenziale della vita dell’epoca.
La cappella gentilizia dedicata a S. Anna, con la sua architettura severa ma gradevole, completa degnamente l’insieme e conferisce al borgo, pur nella sua semplicità di linee, un aspetto imponente e al tempo stesso suggestivo.
Alla morte dei Francesetti, i beni furono venduti, passando poi di mano per via ereditaria fino agli attuali proprietari.
STORIA DEL CASTELLO E DEL BORGO DEI CONTI FRANCESETTI
Il nome di Mezzenile deriva da “Mezzanetto” , luogo posto in mezzaria della vallata, la cui origine antica è documentata fin dal 1289 quando Guglielmo VIII di Monferrato vi insediò una società per lo sfruttamento delle miniere di pirite. A seguito dello scioglimento della Castellania di Lanzo, Vittorio Amedeo II nel 1725 concesse il feudp al senatore Guglielmo Beltramo di Monasterolo con titolo Comitale; quando quest’ultimo morì, nel 1791, privo di prole, il feudo passò a Michele Antonio Francesetti, conte di Hautecourt, e al capitano Vittorio suo fratello per L.14.000. Il complesso architettonico è formato dall’aggregazione di più cellule edilizie: il castello, la cappella, la foresteria, le stalle e l’abitazione dei custodi.
Dell’originario impianto non rimane traccia, sebbene le mura che lo circondano inducono a pensare ad un insediamento edilizio antico. Attraverso la consultazione dell’archivio Malgrà-Francesetti si è potuto risalire alla prima stesura del progetto, opera di architetto ignoto ma eseguito da maestranze locali o del basso Canavese. E’ rappresentato dall’iconografia “Plateau dans le Bassin de Mezzenile”, a cura della Contessa Albertina Malgrà-Francesetti e inserito nel volume scritto da suo marito “Lettres sur les Vallèes de Lanzo”;
FASE SEI-SETTECENTESCA
Il castello
L’edificio pare ancora oggi riconoscibile nell’impianto del corpo centrale che si sviluppa su tre piani fuori terra. La disposizione pare rispecchiare, fatta eccezione per ildecoro, l’antica distribuzione. La scala principale dimezzava le stanze su ogni piano: una era collocata sul lato nord mentre altre due, comunicanti fra loro, erano situate sul lato sud. All’ultimo piano vi era una loggia aperta, scandita da una serie di archi a tutto sesto delimitanti il perimetro del fabbricato. La copertura, infine, conforme al resto del complesso, era in lastre di pietra ed impostata su un tetto a capriata,. Nella fase sei-settecentesca, vi erano due accessi, i quali rimangono agibili tuttora: il primo, a nord, attraverso un ponticello, permetteva il passaggio delle carrozze; il secondo, a est, attraverso il portone principale ed una scalinata, consentiva di giungere al cortile antistante l’abitazione del proprietario.
La cappella
Le prime notizie le ritroviamo nel diario dell’Arcivescovo di Torino quando nel 1752 andò in visita alla comunità di Mezzenile, dove si trova la Cappella “Villa Inferiore”. Essa era dedicata a S. Bartolomeo Apostolo, S.Barnaba ed alla SS. Sindone; poteva ospitare circa 40 persone, disponeva di un proprio camapanile, di cui non si ha più riscontro, forse è stato abbattuto durante l’ultima guerra. La facciata presenta sopra il portone un basso rilievo di Madonna con bambino. All’interno la pala d’altare della Cappella raffigurante il sacro Cuore di Gesù è opera del pittore Morgari. Dopo la sacrestia una porta immetteva nella casa dell’ill.mo sig. Giovanni Battista Francesetti, padre del conte Luigi, il quale provvedeva alla manutenzione, mentre alle esigenze correnti provvedevano i priori, eletti dal parroco per un anno. Le celebrazioni ufficiali avevano luogo il 4 maggio, l’11 giugno ed il 14 agosto.
FASE OTTOCENTESCA
In questo periodo il conte Luigi Francesetti acquisisce i diritti su Mezzenile poiché muoiono entrambi i genitori. Influenzato dalle nuove idee ottocentesche riguardanti l’immagine che l’abitazione di un nobile doveva suggerire, il Conte promosse una serie di modifiche alle strutture originali. Nel diario del Conte, scritto in francese, è riportata la notizia che il 9 settembre 1829 egli inizia a pensare all’idea di un orologio solare da collocare sopra il tetto della facciata nord del Castello. Questo è il periodo durante il quale il complesso di Mezzenile subisce le maggiori modifiche. La fase ottocentesca assume notevole importanza rispetto alle altre in quanto l’impianto rimane inalterato così come i due ingressi, ma l’edificio viene ampliato. All’originaria pianta rettangolare vennero collegate 4 torri agli angoli del perimetro. Nel 1883 venne edificata la prima torre in continuazione del perimetro sul lato sud-ovest. Nel 1834 avvenne la costruzione della seconda torre su lato nord-ovest. Delle due rimanenti non si conosce l’esatta epoca di costruzione, ma si può supporre che esse siano state realizzate dopo qualche anno o in periodo coevo. Le stalle vennero allungate verso nord poiché era aumentato il numero dei capi di bestiame. Le facciate dell’edificio in quel periodo furono affrescate con figure geometriche a piano terreno, con figure mitologiche al piano primo e con colonne doriche e cornicioni finti all’ultimo piano.
Il giardino
Il desiderio di miglioramento dello spazio verde circostante il Castello è un fenomeno generalizzato che in questa prima metà del XIX secolo interessa anche alcune “villeggiature collinari” della Provincia di Torino. Il giardino venne così rivalutato accomunando alberi da frutta con elementi di più elevato decoro. Oggi purtroppo la zona a sud è destinata ad orto; in quella ad ovest, dove anticamente finiva il giardino, sorge una casa di due piani fuori terra edificata negli anni 70’. Solo la zona davanti al Castello ha conservato le caratteristiche originali: una grossa quercia secolare è l’unica testimonianza dell’antica piantumazione.
La foresteria
In origine era destinata agli ospiti illustri, ha una pianta rettangolare che si sviluppa su tre piani fuori; al piano terra due archi formano un loggiato coperto mentre l’ultimo piano è scandito da arcate.
FASE NOVECENTESCA
Ha inizio il periodo di abbandono che provocherà il grave stato di degrado di tutto il complesso. Il castello fu venduto nel 1930 e l’acquirente il dott. Perotto vi soggiornava soltanto nei mesi estivi. Egli però aveva conservato le abitudini del Conte: una coppia di custodi era incaricata della manutenzione dell’immobile. Nel dopo guerra, morto il dottore, il complesso fu suddiviso in tante proprietà. La prima comprendeva il Castello e la Chiesa. I lavori riguardavano la demolizione della Galleria sita al piano primo che conduceva alla Cappella e la realizzazione, al suo posto, di un alloggio di due camere per i proprietari; inoltre, il soffitto a cassettoni lignei dell’ala nord venne mascherato con una controsoffittatura intonacata e sulla facciata ovest del Castello si realizzarono i servizi igienici. La Cappella, non più utilizzata per il culto, fu adibita a deposito. La seconda proprietà comprendeva le stalle e le due abitazioni annesse. Nell’abitazione dei contadini le arcate furono tamponate ed al piano terreno costruita una tettoia. La terza interessò la porzione del rustico destinato alle stalle, confinante la Cappella. Esso fu trasformato in panetteria e non tenne purtroppo conto degli originali orizzontamenti; tale costruzione inoltre, provocò lo smembramento del giardino e l’abbattimento di un tratto di muraglione di recinzione.
Nel 1970 la Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici impose all’intero complesso il vincolo storico-artistico in quanto costituisce un nobile esempio di quella tipica edilizia residenziale piemontese a carattere signorile.
LE STALLE (XVIII-XIX-XX secolo) porzione ristrutturata dal Comune di Mezzenile
Le stalle sono a pianta rettangolare e si sviluppano con manica ad elle.
Nel 1820 furono ampliate verso nord, mutando solai e copertura. La struttura è rinforzata da contrafforti nello spigolo tra le pareti nord e ovest e si sviluppa su due piani fuori terra. Il lato est interno al cortile è la facciata principale, con aperture centinate (archi a tutto sesto per quelle più strette e archi ribassati per quelle più larghe) modificate nel piano terreno verso la casa del panettiere e al piano primo con muretti in mattoni.
Su lato nord interno al cortile si distinguono tre grandi arcate ribassate, una delle quali è l’ingresso carrabile.
Con uno sforzo notevole e con una spesa di circa 3 milioni di euro il Comune di Mezzenile ha comprato e ristrutturato una buona parte del borgo ricavandone due locali commerciali, una sala riunioni, una biblioteca e una sede per associazioni. E' stata inoltre riportata a nuova vita la Cappella di S. Anna che è a disposizione per matrimoni civili e mostre.
Modalita di Accesso
Frazione Villa Inferiore
Documenti allegati
Famiglia Francesetti (340,92 KB)
Galleria di immagini
1_010
8_009
3_010
4_010
9_008
10_008
2_010
7_009
6_009
5_009
11_008
Dove
Frazione Villa Inferiore
Contatti
Telefono:
0123.581124 (Comune)
E-mail:
info@comune.mezzenile.to.it
Pagina aggiornata il 26/04/2024 15:56:00
Indietro
Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?
Valuta da 1 a 5 stelle la pagina
Valuta 5 stelle su 5
Valuta 4 stelle su 5
Valuta 3 stelle su 5
Valuta 2 stelle su 5
Valuta 1 stelle su 5
Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!
Quali sono stati gli aspetti che hai preferito?
1/2
Le indicazioni erano chiare
Le indicazioni erano complete
Capivo sempre che stavo procedendo correttamente
Non ho avuto problemi tecnici
Altro
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?
1/2
A volte le indicazioni non erano chiare
A volte le indicazioni non erano complete
A volte non capivo se stavo procedendo correttamente
Ho avuto problemi tecnici
Altro
Indietro
Avanti
Vuoi aggiungere altri dettagli?
2/2
Dettaglio
Inserire massimo 200 caratteri
Indietro
Contatta il comune
Leggi le domande frequenti
Richiedi assistenza
Chiama il numero 0123581124
Prenota appuntamento
Problemi in città
Segnala disservizio