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IL SENTIERO DEI LAGHETTI
IL SENTIERO DEI LAGHETTI
Da Monti al Laiet e laghi di Sumiana. (Itinerario 3)
-Partenza: fraz. Monti (m. 1124)
-Località di arrivo: laghi di Sumiana (m. 1165)
-Dislivello: m 280 circa
-Tempo di percorrenza: 1 ora
-Difficoltà: E
-Segnavia: n° 204C
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Descrizione
Più che una vera gita la si può considerare una facile e piacevole passeggiata, tra freschi e ombrosi boschi di faggi e di larici che, nei periodi propizi, abbondano di ottimi funghi. Trattandosi di un percorso prevalentemente pianeggiante e con pochissimo dislivello lo si può consigliare a chiunque, in quanto non sono necessari abitudine e allenamento alle marce in montagna. Il periodo migliore è quello autunnale, quando i boschi assumono colori bellissimi, ma anche in estate e primavera l’itinerario è assai fresco e piacevole. Il sentiero parte dalla carrozzabile sotto la cappella di Monti, accanto al suggestivo monumento che ricorda gli episodi della Resistenza avvenuti nella zona. Per il fatto di aver ospitato formazioni partigiane, per due volte, il 7/3/44 e tra il 3 e il 7/5/44, le borgate di Monti furono vittima di feroci rastrellamenti nazifascisti, con saccheggi, devastazioni e incendi di numerose case: queste vennero successivamente ricostruite, ed è per questo che a Monti sono relativamente pochi gli edifici antichi.
Un cartello indica l’inizio dell’itinerario, che sale sulla destra della cappella, supera ancora a destra le strutture del Circolo Fratellanza Monti e risale tra i prati alle case di Pian Genin. Le villette intorno ricordano che Monti fu sempre apprezzato luogo di villeggiatura, anche prima che venisse costruita la strada d’accesso da Mezzenile (inizio anni ’60 del secolo scorso); un albergo funzionò già negli anni ’30 e lo stesso albergo Monti, ormai chiuso da diversi anni, precedette l’arrivo della strada. Il sentiero piega ora verso sin. (ovest) inoltrandosi pianeggiante in una vasta zona cespugliata, un tempo pascolo comunale. In circa 20 minuti di comoda marcia si raggiunge la rinomata fontana di Saccona, di cui è d’uopo assaggiare la freschissima acqua. Il sentiero penetra ora, dopo aver superato un ruscelletto, in una estesa faggeta, che percorre con piccoli saliscendi; si attraversa uno scosceso valloncello e, passato il rio del Laiet, con una brusca salita su sentiero poco evidente (occhio ai segnavia) si
raggiungono i resti dell’alpe Laiet (m. 1287 ore 0,45 da Monti). L’Alpe Laiet è il punto in cui s’addolcisce l’ampio, pietroso e scosceso versante nord-est della Rocca Moross: pare impossibile, ma su queste inospitali pendici i pastori portavano al pascolo il bestiame, sistemandosi in primitive
abitazioni, sorta di grotte naturali sommariamente attrezzate (Balma Murà, Esletta, ecc.). Con condizioni di innevamento particolarmente abbondante e sicuro questo versante può essere risalito con gli sci fino alla cima di Rocca Moross (m.2135), offrendo una impegnativa ma interessante discesa. Si passa sulla ds. dei ruderi e, da questa sorta di colletto, si rientra nel bosco abbassandosi tra faggi e larici per un sentiero, talvolta non molto evidente, fino ad uscire sulla bella radura in cui occhieggiano i due laghetti di Sumiana (m.1165, ore 1, mq. 940 l’orientale e mq. 1310 l’occidentale). Seguendo in direzione ovest il canaletto che immette l’acqua nel lago più grande (cioè quello a sinistra arrivando) si giunge in pochi minuti alla bella cascata detta Pissai doou Mazoun, formata dal Rio Saulera; il sentiero 201 consente di raggiungere in 1,30 ore circa la cappella del Giardino, dalla quale si scende a Mezzenile in 45 minuti. Invece volgendo dal lago piccolo verso est si può raggiungere il villaggio di Sumiana (m. 1103), un tempo abitato tutto l’anno da parecchie famiglie e luogo di lavorazione del ferro (si vedono ancora i resti della vecchia fucina che funzionò fino al 1945 circa) e ora completamente abbandonato. Il ritorno avviene lungo lo stesso itinerario dell’andata oppure, volendo optare per una piccola variante, imboccando, a circa metà della risalita verso l’alpe Laiet, un sentiero segnato sulla sinistra che aggira con percorso pianeggiante la sovrastante sommità boscosa detta Testa d’li Bosc e si riunisce al percorso dell’andata poco sopra il rio del Laiet.
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